4.570 Km su una Land Rover del 1984, ribattezzata “carriola” e resa ancor più performante da speciali ammortizzatori SABO. Una road-map di tutto rispetto, lungo tutto il Marocco, da Tangeri fino al confine con la Mauritania, attraversando i territori del Sahara Occidentale, già colonia spagnola e culla del popolo Saharawi. Per il secondo anno consecutivo (2018, 2019) Massimo, agente della Polizia stradale di Firenze, ha affrontato le strade e le piste sterrate del Paese del Nord Africa in solitaria, un viaggio che sognava da tempo.
“Ho sempre avuto la passione dell’off road, tanto che avevo già acquistato una Land Rover, che successivamente ho rimpiazzato con quella attuale, un modello del 1984 che ho comprato nel 1990. Tuttavia mi ero sempre limitato a brevi escursioni nei nostri boschi dell’Appennino tosco-emiliano. Lavoro, figli e altri impegni non mi avevano permesso di andare oltre. Nel frattempo ho sempre continuato a documentarmi e appassionarmi di viaggi, con una predilezione per l’Africa, in particolare per il Marocco, dov’ero stato con un viaggio organizzato e dovevo sarei voluto tornare, questa volta girando in libertà”.
Nel 2018 sei riuscito finalmente a coronare questo sogno?
“Quando ho capito che finalmente avrei potuto affrontare questo viaggio ho dovuto per prima cosa rimettere la Land Rover in condizioni affidabili. Dapprima ho sistemato il motore, andando a revisionare ogni componente, in seguito ho messo mano alla ciclistica, ed è qui che ho incontrato SABO”.
Un incontro casuale?
“Non proprio, ho un caro amico che lavora nello stabilimento del Gruppo Roberto Nuti di Vicchio del Mugello e, quando ha sentito che dovevo sostituire gli ammortizzatori per affrontare un impegnativo viaggio nel deserto, sì è offerto di costruire quattro ammortizzatori SABO su misura per il mio mezzo”.
SABO costruisce ammortizzatori per veicoli industriali, come hanno lavorato su un ammortizzatore per un fuoristrada?
“Il progetto è stato fatto sul disegno dell’ammortizzatore originale Land Rover, sul quale poi hanno operato con delle personalizzazioni, come ad esempio la scelta dell’olio più adatto”.
Come valuti il risultato?
“Ottimo. Gli ammortizzatori originali che avevo sul fuoristrada erano ormai logori. La macchina non aveva stabilità e non avrebbe potuto affrontare un viaggio del genere. Dopo aver montato gli ammortizzatori SABO mi sembrava di guidare un altro mezzo”.
Hai fatto richieste particolari ai tecnici SABO?
“No, ho spiegato il viaggio che dovevo fare e, soprattutto il carico che dovevo portare con me: una tenda da 60 Kg montata sul tetto della vettura e un cassone in legno nel baule. Non sono esperto di meccanica, la mia necessità erano stabilità, sicurezza e comfort”.
Tornando ai viaggi, dopo la prima esperienza del 2018, nel 2019 sei tornato in Marocco.
“Ho fatto due percorsi differenti. Il Marocco è un luogo speciale, che abbina bellezze naturali e architettoniche a un calore umano che difficilmente ho trovato altrove. In entrambi i casi mi sono imbarcato a Savona e sono sbarcato a Tangeri, da lì un lungo percorso su strade asfaltate, sterrate e deserto, quest’ultimo tratto l’ho svolto in compagnia di altri appassionati”.
Quindi un viaggio totalmente in solitaria tranne che per la parte di deserto, giusto?
“Esatto, nel Sahara occidentale, a Dakhla, mi sono aggregato a un gruppo di escursionisti capitanati da un italiano che vive là e che da anni accompagna turisti e appassionati di off road nel deserto. Tre giorni impegnativi, durante i quali la mia ‘carriola’, e gli ammortizzatori SABO, hanno fatto appieno il loro dovere”.
Hai affrontato altri tratti impegnativi?
“Ho attraversato la catena montuosa dell’Atlante. Era ottobre e sui passi più alti ho trovato dei tratti di strada ghiacciati, per poi scendere e ritrovare oltre trenta gradi. Per il resto tanti chilometri, su strade di ogni tipo e condizione”.
Non hai mai sofferto di solitudine?
“Ho scelto di viaggiare da solo per essere libero in ogni decisione che dovevo prendere. Poi quando sei là incontri tanta gente e, come dicevo prima, il popolo marocchino è estremamente ospitale, con alcuni di loro mi scrivo ancora. Infine, va detto, quando sei solo trovi conforto anche nelle piccole cose, io parlavo con la mia macchina, alla quale avevo dato un volto, una faccina che avevo disegnato sullo specchietto retrovisore, con la quale parlavo e mi confrontavo durante il viaggio”.
Se dovessi descrivere gli ammortizzatori SABO con tre aggettivi quali useresti?
“Affidabilità, sicurezza e stabilità. Li consiglierei sicuramente ad altri appassionati come me”.
Ora starai sicuramente studiando qualche altro viaggio?
“Quando cominci è difficile fermarsi. Proprio perché mi piace viaggiare con la mia Land Rover, guardo non troppo lontano. Sempre Africa, forse la Tunisia, vedremo”.
ALTRE NOTIZIE